Categoria: Da vedere

VILLA COMUNALE

VILLA COMUNALE

il luogo era denominato, all’inizio dello scorso secolo, “Cesine di sopra” per distinguerlo dalle “Cesine di sotto” che era l’attuale Largo Mercato a San vito. Cesine è luogo di rovine. Durante gli anni ‘30 fu fatta una prima bonifica del luogo con la costruzione
del muro di sostegno realizzato con le pietre recuperate durante l’abbattimento del convento dei Cappuccini, avvenuto nel 1936.

Palazzo Abbaziale

Palazzo Abbaziale

Il Palazzo Abbaziale, meglio conosciuto come casa Fiatarone, ha un suo
potere evocativo storico, culturale, religioso e sentimentale di particolare pregnanza per il
popolo tramutolese.
Rappresenta una delle più notevoli strutture architettoniche di Tramutola e costituisce un
punto di riferimento urbanistico e sociale di grande significato.
Già esistente nel Cinquecento e costruito contemporaneamente al seminario della diocesi
abbaziale cavese, l’uno e l’altro contigui all’antica abbazia del XII sec.
Il Palazzo è un elemento che marca connotativamente il paesaggio urbanistico di
Tramutola, in quanto rappresenta un valore identitario relazionale e storico per la sua forza
di esprimere relazioni simboliche e di rappresentare un patrimonio ideale per la comunità.

Mosaici – Donne

Mosaici – Donne

Tramutola è il paese delle ragazze “più belle della Basilicata”, come dice Rocco Papaleo nella scena del suo film, “Basilicata coast to coast”, ambientato proprio a Tramutola. La bellezza, oltre che dall’aspetto fisico, deriva dalla libertà economica e dalla responsabilità per il bene familiare e comunitario che differenzia le donne del luogo dai canoni comuni dell’epoca. Il murales in questione rappresenta donne in un momento di convivialità e relax.

Mosaici – Bandiera del Risorgimento

Mosaici – Bandiera del Risorgimento

il 30 novembre del 1919 ben 150 tramutolesi reduci dalla Grande Guerra, radunati dal loro primo Presidente Avv. Marotta, costituivano anche a Tramutola una loro Sezione (probabilmente la seconda dopo quella di Potenza aperta il 24 settembre 1919).
I Reduci ricevevano in dono dalla famiglia Guarino il prezioso drappo della Bandiera risorgimentale, di sicure origini mazziniane, utilizzata nelle giornate dell’Insurrezione lucana dell’agosto del 1860. Su questa bandiera venne apposta la scritta Associazione dei Combattenti di Tramutola ed ancora oggi la scritta è leggibile sul prezioso drappo che viene custodito, dopo un indovinato e necessario restauro, presso la sede Municipale di Tramutola.

LINK: https://vincenzopetrocelliblog.wordpress.com/2015/08/18/lunita-ditalia-e-il-ruolo-di-tramutola/

in Comune è conservato il Tricolore della “Setta Mazziniana” di Tramutola dopo l’intervento conservativo.
È la più antica bandiera risorgimentale ancora esistente in Lucania, risalente agli anni 1831/1840. È di particolare valore storico per l’epoca alla quale risale ed è un unicum per la complessa iconografia di cui è ricca e che ne individua origini ed appartenenza al Movimento Carbonico-Mazziniano. Era conservata, infatti, dalla “Setta Mazziniana” di Tramutola, fondata dai fratelli Giorgiomarrano, la cui attività settaria viene scoperta nel 1856.
Proclamato il Regno d’Italia, il Vessillo, poiché i simboli in esso rappresentati ricordano la sua origine Repubblicana, viene consegnato dal Comune alla Società di Mutuo Soccorso, fondata dagli esponenti del partito d’Azione, i quali operarono la prima alterazione dell’originale composizione facendovi apporre la denominazione della Società.
Dopo la prima guerra mondiale, sosta anche a Tramutola l’Associazione Combattenti.
Sembra che nel 1919, la Bandiera viene affidata a questo sodalizio, che provvede a farvi ricamare la denominazione dell’Associazione in sostituzione della precedente.
Le due facciate sono costituite da due bandiere sovrapposte, ciascuna delle quali è istoriata da simboli Carbonari, i più antichi, e da quelli Mazziniani, aggiunti dopo il 1840.
Sulla facciata A della bandiera, in alto si legge “Associazione Combattenti” ricamata dopo la Prima Guerra Mondiale; in basso TR (TRAMUTOLA).
Nella banda verde è rappresentata l’antichissima immagine allegorica, resa popolare in età risorgimentale dalla iconografia mazziniana, nella classica figura di una giovane donna formosa, tipicamente mediterranea, di carnagione colorita e con i capelli castani scuri, sciolti e cadenti sulle spalle.
L’abbigliamento è in stile impero: la veste colorata di verde e lunga sino alle caviglie, con la cintura alta sotto il seno, è lievemente drappeggiata; la scollatura ampia e quadrata mette in evidenza un seno prosperoso; il mantello rosso, fermato sulla spalla sinistra da un bottone, scende sino ai piedi e mostra nel risvolto che si apre nella parte inferiore il bianco
ermellino; le braccia nude, quella di sinistra solleva in alto un ramoscello di alloro simbolo di gloria, quella di destra impugna l’antico stemma della Università Tramutolae.
Sulla banda bianca è un’altra immagine di donna in abbigliamento e acconciatura ispirati al modello greco-romano di gusto neoclassico, con la fronte cinta da diadema, capelli biondi che scendono in due trecce sulle spalle sino alla cintura alla vita; seduta in atteggiamento matronale tende le braccia a due bambini, di cui sono visibile le teste. Ai piedi è accennato
un fiume. Sulla banda rossa si intuisce una figura di uomo che sembra seduto di fronte alla figura femminile, e di cui però, si evidenzia poco a causa della perdita quasi totale del supporto.
Le due immagini femminili non appartengono alla stessa mano; esse sono state eseguite in tempi diversi.
Nella facciata B nella banda bianca, in epoca post-unitaria è stato cucito lo scudo sabaudo.
La banda verde è ricca di immagini tratte dalla natura.
Questa bandiera viene issata la sera del 13 agosto 1860 al balcone del municipio di Tramutola.

Mosaici – Vincenzo Ferroni

Mosaici – Vincenzo Ferroni

Vincenzo Ferroni: Murales dedicato a Vincenzo Ferroni (Tramutola17 febbraio 1858 – Milano10 gennaio 1934) che è stato un grande compositore italiano. Formatosi in Francia, tornò in Italia per intraprendere la sua carriera, calcando i palchi di diversi teatri italiani ed europei. Apprezzato soprattutto per le sue capacità didattiche, formò molti allievi dell’Ottocento e del Novecento italiano. LINK: https://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Ferronihttps://www.treccani.it/enciclopedia/vincenzo-ferroni_(Dizionario-Biografico)/

MOSAICI – Tramutolesi nel mondo

MOSAICI – Tramutolesi nel mondo

Tramutolesi nel mondo – Inaugurato il 15 giugno 2023, il mosaico è dedicato a quanti sono emigrati dal centro della Val D’Agri e non hanno mai dimenticato le proprie radici. 

A realizzarlo i maestri mosaicisti della scuola del Friuli, con sede a Spilimbergo (PD). LINK: https://www.comune.tramutola.pz.it/it-it/avvisi/2023/14-giugno-2023-tramutola-omaggia-i-tramutolesi-nel-mondo-con-un-mosaico-su-rete-281035-1-f1a35cbb0c7f3e36bfbd20038339b1e4

NCAP L’ACQUA

NCAP L’ACQUA

Simbolo della comunità tramutolese è l’antico lavatoio comunale noto come “‘Ngap l’acqua”, che svolgeva nell’antichità funzioni legate alla vita quotidiana, come punto di incontro collettivo e di faccende domestiche. Qui venivano infatti (e in parte vengono ancora oggi) le donne a lavare il bucato.

Costruito nel XVII secolo in località “Capo d’Acqua”, è caratterizzato da un lavatoio in pietra, da un’incantevole fontana dalle cinque bocche e da un antico mulino ad acqua costruito a ridosso del torrente Bussentino.

All’interno dell’edificio, oggi ristrutturato e di proprietà comunale, è stato ricostruito l’impianto di molitura alimentato da una cisterna in cui veniva fatta confluire l’acqua della sorgente Casamasone. Il suo scorrere piacevole e invariato nel tempo ricorda il legame tra l’acqua e le attività di una volta. La bellezza di questo angolo ha catturato anche la fantasia del regista Rocco Papaleo, che nel settembre del 2009 ha voluto raccontarne la magia in alcune scene del suo film Basilicata Coast to Coast (l’allegra scena di festa a base di cocomeri e balli al ritmo di tarantella che coinvolge i tanti figuranti del film).

FAI luoghi del cuore https://fondoambiente.it/luoghi/ngap-l-acqua?ldc

Cuore Basilicata https://www.cuorebasilicata.it/antico-lavatoio-ngap-lacqua/

CHIESA MADRE

CHIESA MADRE

I misteri del Rosario rappresentano il filo rosso che lega la Chiesa Madre alla Chiesa del Rosario. Nel 2003, 150° anniversario del miracolo della Madonna sulla natura, si pensò di rappresentare sull’abside (altare) il miracolo (la siccità, la richiesta di una processione penitenziale, la figura di Maria com’era nel 1853, la pioggia con il raccolto, la barca di rose). Invece per chi entra le vetrate a sinistra rappresentano i misteri della luce: il Battesimo, le nozze di Cana, l’annuncio del Regno, la Trasfigurazione, l’Eucarestia). A destra invece abbiamo in modo speculare: Sa. Paolo, la Parola e la Spada, n’gap l’acqua cara a tutti i tramutolesi vicini e lontani (la fiamma rappresenta la nostalgia degli emigrati), i simboli di San Benedetto, di San Pietro e l’Agnello che è Gesu’. Sempre in Chiesa Madre si ammirano vetrate dedicate allo Spirito santo, e ai simboli dei santi venerati.

SANTISSIMA VERGINE DEL ROSARIO AVVOCATA DEI PECCATORI

SANTISSIMA VERGINE DEL ROSARIO AVVOCATA DEI PECCATORI

è un vero scrigno artistico. Fu edificata accanto all’orto dell’Abate e della cappella dell’Immacolata, subito dopo la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) per interessi di due sacerdoti: don Sisto Troccoli e don Andrea Marotta (1575). Per la cura di questa chiesa si costruì la confraternita del Rosario che si occupava soprattutto della sepoltura dei confratelli e della cura delle vedove. Fu abbellito delle famiglie tramutolesi. In seguito ad un incendio nel 1671, i confratelli la restaurarono affidandosi allo scultore MASTRO LARAIA DELLA TERRA DI LAURENZANA. Scultore, intagliatore aveva prestato la sua opera a Roma, Orvieto, Firenze, e persino a Torino. Si può affermare che in questa Chiesa il Vangelo è ben rappresentato artisticamente. La pittura era considerata la scrittura dei poveri e per intuizione di S. Domenico di Guzman (una volta c’era anche la sua effige) i punti salienti del Vangelo furono suddivisi in misteri. I misteri gaudiosi (gioia), del dolore, della gloria. Il lunedì e il sabato si recitano quelli della gioia; il martedì e il venerdì quelli del dolore, il giovedì quelli della luce e i misteri gloriosi il mercoledì e la domenica. A rendere ancora più prezioso il racconto del Vangelo è il portone. La PORTA nel Vangelo è Gesù e per molti artisti e teologi del passato, la porta rappresentava la separazione tra il sacro e il quotidiano. Il passante nel guardare la porta veniva introdotto alla realtà mistica. E il nostro Mastro Linardo pensò bene di realizzare questa porta con formelle che rappresentavano la Passione: il calice, il volto di Gesù, la corona di spine, la lancia, la borsa con i 30 denari, la veste consunta, la scala, la colonna, la canna con la spugna, i chiodi e il martello. In altre formelle ammiriamo Angeli e fiori. I fiori oltre alla bellezza rappresentano la caducità della vita. Si legge nella Bibbia: ricordati che la vita è come il fiore del campo. Lo investe il vento e più non esiste.

CHIESETTA DI SANTA MARIA DI LORETO

CHIESETTA DI SANTA MARIA DI LORETO

(sotto le scale della Piazza) punto di riferimento di ogni vicinato e interessante dal punto di vista artistico, ristrutturata da poco è la chiesetta di Santa Maria di Loreto. Fu costruita per volere di Antonio De Trocculo. La sua famiglia era una delle più ricche del paese, ed anche culturalmente il fratello Giovanni oltre ad essere magistrato fu poeta in volgare alla Corte Aragonese.

Questa Madonnina oltre ad essere definita la 1) Madonna di Loreto è anche chiamata 2) Madonna del Rito.

  1. Madonna di Loreto, perché il culto alla Vergine di Loreto si diffuse anche nell’Italia meridionale ad opera dei francescani. Questo culto si diffuse a seguito della miracolosa traslazione della Santa casa di Maria, trasportata prodigiosamente dagli angeli nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294, in un territorio di cui era padrona una gentildonna di nome Loreta. Intorno alla Santa Casa si sviluppò poi la cittadina di Loreto.

 Del Rito: potrebbe avere avuto questo titolo, perché la Madonna è rappresentata nel gesto dell’allattamento, il Rito più bello della maternità. Il trono sul quale è seduta Maria, rappresenta regalità, perché madre di Dio, THEOTOKOS, e sacralizza l’umanità. L’umanità santificata è rappresentata dal rosso della tunica di Maria e del rosso che riveste la spallina del trono. L’azzurro indica che è corredentrice dell’umanità e le stelline sono simbolo della sua verginità, prima, durante e dopo la nascita di Gesù. Si ammirano anche Santa Caterina e Santa Lucia. Degli altri affreschi è rimasto solo qualche segno.